venerdì 29 gennaio 2010

Fabrizio Palenzona su Abertis-Atlantia

Il vicepresidente di Unicredit Fabrizio Palenzona, a margine del convegno “Giovani lettori, nuovi cittadini”, che si è appena tenuto a Firenze, si è espresso positivamente riguardo all'ipotesi di una possibile fusione tra Atlantia S.p.A. (già Autostrade S.p.A.) e il gruppo spagnolo Abertis.
All’inizio del 2006 Atlantia aveva varato un progetto di integrazione con Abertis, che prevedeva che quest’ultima avrebbe incorporato Autostrade S.p.A., ma il progetto aveva incontrato l’opposizione del Governo italiano.
"Pensavo che fosse una cosa buona allora - ha detto Palenzona - e penso che lo sarebbe ancora oggi ma se mi chiede se ci sono trattative non mi risulta assolutamente".

giovedì 28 gennaio 2010

La crisi secondo Gianni Zonin

Gianni Zonin, presidente della Banca Popolare di Vicenza, in un’intervista rilasciata al Giornale di Vicenza, paragona la crisi economica del 2009 a “un grusso tubo” dentro il quale tutte le aziende sono riuscite a scorrere grazie a ammortizzatori sociali di emergenza. Ora, arrivati al 2010, il tubo si biforca e si verificherà una selezione: “Nel primo finiranno le imprese più sane, ben gestite, strutturate, che sapranno avanzare, con gradualità, anche senza cassa integrazione e assistenza; nel secondo, che credo e spero sia destinato alla minoranza, finiranno le aziende destinate alla chiusura.”

(fonte foto: http://www.cavalieridellavoro.it)

mercoledì 27 gennaio 2010

Nuovo statuto per Intesa Sanpaolo

Ad aprile 2010 Intesa Sanpaolo cambierà lo Statuto, rinnovando i consigli di sorveglianza e gestione. Resterà invece invariato il sistema duale.

Vediamo nel dettaglio cosa succederà:
L’impianto resta basato su un consiglio di sorveglianza e un consiglio di gestione.
Come presidente del consiglio di sorveglianza dovrebbe essere riconfermato Giovanni Bazoli e come presidente del consiglio di gestione Enrico Salza.
La guida operativa resterà affidata all'amministratore delegato Corrado Passera, probabilmente affiancato da una figura di direttore generale, con poteri codificati dallo statuto.


(fonte foto: http://www.intesasanpaolo24.com)

martedì 26 gennaio 2010

In difesa dei banchieri

Uno degli effetti della crisi è stato il crollo della fiducia dei risparmiatori nelle banche e nei banchieri.
A loro difesa, ho trovato un interessante intervento di Marco Onado, professore di economia dei mercati finanziari alla Bocconi.

Secondo Onado, negli ultimi anni le famiglie americane avrebbero vissuto al di sopra delle proprie possibilità, indebitandosi fino al 150% del proprio reddito.

Questo fenomeno ha portato a un ribaltamento totale rispetto al vecchio modello della finanzia, con famiglie che risparmiano e banche o mercati che forniscono prestiti alle imprese. Di conseguenza è cambiato il modus operandi delle banche, per le quali non si tratta più di concessioni di prestiti da detenere fino a scadenza, ma di trasferimenti ad altri del rischio.

“Partita per diventare dispensatrice di benessere, la finanza – secondo le parole di Onado - è stata colta da un’ambizione che l’ha portata alla perdizione. C’è una componente di avidità che però non è la causa ultima, ma semmai una sorta di danno collaterale di una situazione che metteva le banche in una posizione di vantaggio rispetto agli altri settori. I banchieri non sono gli untori del secolo, ma al massimo i topi nel formaggio”.

Onado aggiunge che puntare ad avere più Stato e meno mercato è un errore, perché “il mercato ha sbagliato per colpa dell’eccessiva indulgenza con cui lo Stato ha guardato a una crescita esuberante e incontrollata, senza dettare regole adeguate”. Per tamponare la crisi, tra l’altro, è stata fatta una manovra protezionista che deve essere riassorbita al più presto, per scongiurare la distruzione dei meccanismi di concorrenza del sistema finanziario.

(fonte: Marco Onado, “Comprereste un mutuo usato da questo banchiere?”)

lunedì 25 gennaio 2010

Miguel Fernandez Ordonez: fusioni per salvare le banche

Secondo Miguel Fernandez Ordonez, governatore della Banca centrale spagnola, le fusioni e gli accorpamenti bancari sarebbero l’unica strada per una profonda riforma del settore creditizio, danneggiato dalla crisi economica.

Fernandez Ordonez ha indicato durante un’intervista rilasciata al Financial Times ben 15 banche che a suo parere dovrebbero fondersi con altre. Questi accorpamenti, secondo il governatore della Banca centrale spagnola, potrebbero essere finanziati tramite un fondo istituito ad hoc, il Fondo para la restructuracion y orndeacion del sector, padel valore di 99 miliardi di euro.

martedì 19 gennaio 2010

Obama: Vogliamo recuperare i nostri soldi

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama ha annunciato sabato a Washington il suo progetto di una tassa sulla responsabilità della crisi, destinata alle grandi banche: la financial crisis responsability fee.
Obama, recentemente criticato perché considerato troppo vicino a Wall Street, ha gridato allo scandalo per gli enormi profitti e i bonus osceni delle grandi banche. Banche che hanno avuto comportamenti rischiosi che hanno portato alla maggiore crisi finanziaria del dopoguerra e che sono state salvate grazie al denaro pubblico (il TARP, Troubled Asset Relief Program, destinato a risollevare la banche colpite dalla crisi).
Obama parla di una durata minima di dieci anni, di più se necessario, fino a quando “il popolo americano non sarà stato totalmente compensato per l’assistenza straordinaria fornita a Wall Street”.
La finalità non è punitiva, dato che Obama ha sottolineato l’importanza delle banche, “essenziali per il corretto funzionamento dell'economia”.

Il progetto riguarderà soltanto gli istituti più grandi, quelli con asset superiori ai 50 miliardi di dollari. Il 60% della tassa, in base ai calcoli della Casa Bianca, sarà fornita dalle dieci maggiori banche del Paese. Obama calcola in un massimo di circa 117 miliardi di dollari in 12 anni le somme da recuperare, ma probabilmente si tratterà di una somma inferiore.

Le grandi banche, ça va sans dire, sono passate subito all’attacco, sostenendo che la tassa avrà effetti negativi sull’economia, costando fino a 1.000 miliardi di dollari in prestiti perduti.
Il progetto Obama dovrà ora ricevere il via libera dal Congresso.

lunedì 18 gennaio 2010

Corrado Passera: Non possiamo permetterci un 2010 a crescita zero

Segnalo l’intervista di ilsussidiario.net a Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, che in questa lunga intervista affronta i temi della crisi, dell’impresa, delle riforme, della coesione sociale e del bene comune. Le aspettative per il 2010? “Dobbiamo fare di tutto per rafforzare la ripresa economica, che nel post-emergenza tende a essere molto, troppo fiacca. Non possiamo permetterci un 2010 a crescita zero o poco sopra”. Se così acadesse, infatti, non si potrebbe “recuperare la crescita perduta nell’economia, ma, soprattutto, potrebbe allargarsi la fascia del disagio nella società”.

Per leggere l’intera intervista:
http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2010/1/18/SCENARIO-Passera-l-Italia-a-crescita-zero-e-a-rischio-tenuta-sociale/61527/

venerdì 15 gennaio 2010

Guzzetti: Intesa deve rivalersi su Credit Agricole

Secondo Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo, Intesa Sanpaolo deve rivalersi su Credit Agricole e Assicurazioni Generali in caso di sanzioni da parte dell'Antitrust.
Il clima di insofferenza per l’impasse creata dall’Agricole è comprensibile, dato che su Intesa incombe il rischio di maxi multa fino a 500 milioni di euro.
Il procedimento di inottemperanza si trascina da mesi, ma dopo che Credit Agricole ha disatteso anche l’impegno di scendere dall’attuale 5,49% sotto il 2% di Intesa Sanpaolo, la scorsa settimana l’Antitrust ne ha posticipato la chiusura al 22 febbraio, per evitare problemi con i tempi che devono essere assicurati alla difesa. Sembrava ceh Credit Agricole volesse valutare un congelamento dei diritti di voto ma per l’Antitrust la questione chiave è verificare la posizione “terza” di Credit Agricole, che in Italia controlla Cariparma, rispetto a Intesa Sanpaolo. Ecco perché all’Antitrust non è piaciuto l’accordo con Generali che ha permesso a Credit Agricole di iscrivere il legame con Intesa tra la partecipazioni strategiche, evitando ricadute in bilancio.
''Se ci saranno sanzioni - ha spiegato Guzzetti - Intesa Sanpaolo può rivalersi sugli azionisti. La banca ha titolo per farlo, nei confronti di chi ha violato le decisioni dell'Antitrust che erano note e che sono state portate in Consiglio di Amministrazione. Lì dentro c’era qualcuno di Crédit Agricole e Generali, o no?”.

giovedì 14 gennaio 2010

Almunia: no al denaro pubblico per aumento bonus

Il commissario UE alla concorrenza Joaquin Almunia, nel corso della sua audizione davanti al Parlamento europeo, ha dichiarato inaccettabile che il denaro pubblico utilizzato per salvare le banche in difficoltà venga speso per aumentare i bonus e le remunerazioni dei manager.
“Valuteremo con molta attenzione – ha detto– qual é l’uso che viene fatto degli aiuti per la ristrutturazione”.
Almunia ha anche ribadito che ritiene quella della tassazione delle transazioni finanziarie un’ottima idea che vale la pena approfondire, anche se difficile da applicare.

mercoledì 13 gennaio 2010

Cesare Geronzi il favorito per Generali

A metà anno, con l’assemblea degli azionisti di Generali, scadrà il mandato del board e verranno rinnovati i vertici, presidente compreso.
L’attuale presidente, l’ultra ottuagenario Antoine Bernheim, aspira ad un rinnovo del mandato, magari in forma breve (1-2 anni).
Ma il candidato più autorevole, nonostante lo smentisca, resta Cesare Geronzi.

Il presidente di Mediobanca è tallonato da vicino dal numero uno di Eni, Paolo Scaroni, mentre altri pensano a Carlo Salvatori, appena uscito da Unipol e in passato presidente di UniCredit.

(fonte foto: http://www.cesaregeronzi.it/it/Photogallery/index.html)

martedì 12 gennaio 2010

2010: i Banchieri italiani tirano fiato

Il secondo anno della crisi finanziaria mondiale si è appena chiuso e per i banchieri italiani tira aria di scampato pericolo.
È innegabile che le banche di casa nostra sono state meno toccate dalle difficoltà che hanno travolto i big del sistema… più che altro, bisogna dirlo, per marginalità rispetto alle vicende internazionali. Per esempio, l'Italia è stata l'unica eccezione in una situazione che ha visto in tutto il resto del mondo il capitale pubblico correre in aiuto di quello privato. Poi i mercati finanziari hanno ripreso fiato e stanno arrivando le prime notizie confortanti sui segnali di ripresa.

Il 2010 vedrà la definizione di alcune delle grandi partite del capitalismo italiano: Intesa Sanpaolo, Generali, Fiat, Telecom Italia e UniCredit. Nei prossimi giorni ne parlerò nel dettaglio.

lunedì 11 gennaio 2010

Banchieri e banche

Cesare Geronzi, Corrado Passera, Alessandro Profumo, Giovanni Bazoli, Enrico Salza, Matteo Arpe... i banchieri sono personaggi chiave del nostro tempo. Sono - come li definisce Laura Serafini nel suo libro Italian Bankster - "le eminenze grigie che dall'inizio degli anni Novanta a oggi hanno contribuito a tessere la trama delle più grandi operazioni finanziarie in Italia".
La figura del banchiere è diventata sempre più importante con la diffusione delle le privatizzazioni, ed è tornato alla ribalta all'indomani della crisi finanziaria.
Ed è di banchieri e banche che vorrei parlare in questo blog.
Restate in ascolto.